La comunità scientifica è ormai unanime nell’indicare le attività umane quali responsabili della crisi climatica in corso. L’aumento incontrollato delle emissioni di gas serra (GHG), in particolare dell’anidride carbonica (CO2) prodotta dalla combustione di combustibili fossili e dalle attività industriali, sta infatti provocando un riscaldamento globale senza precedenti.
Le conseguenze di questo fenomeno sono già evidenti: l’innalzamento del livello dei mari, l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi, la perdita di biodiversità e la desertificazione minacciano seriamente ecosistemi e società in tutto il mondo.
E’ proprio per la consapevolezza di dovere e potere contribuire ad invertire questo fenomeno innaturale, che abbiamo deciso di sancire il nostro impegno per il clima, facendo nostri gli obiettivi di riduzione dettati dalla scienza climatica globale, così come individuati nell’Accordo di Parigi COP e più dettagliati dall’ IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Quest’ultimo ha infatti espressamente definito il carbon budget necessario per limitare l’incremento di temperatura globale a 1.5° C rispetto all’era preindustriale: dimezzamento delle emissioni entro il 2030 e raggiungimento del Net-zero emissioni di CO2 entro il 2050.
La volontaria adesione a SBTi è dunque stata per noi la naturale risposta all’esigenza di definire, e quindi poter perseguire, obiettivi di mitigazione concreti e misurabili, in linea con la scienza climatica globale.
Dal 2022, abbiamo iniziato un percorso validato per ridurre la nostra impronta carbonica (carbon footprint). Ci siamo opportunamente formati in materia acquisendo gli strumenti necessari per poter calcolare le nostre emissioni di gas serra (GHG), in termini di tonnellate di CO2 equivalenti (tCO2 eq) per gli anni 2019 (considerato anno base), 2021 e 2022, in accordo alle linee guida della scienza climatica.
Analizzando i dati degli impatti di scopo 1 e di scopo 2 di tali anni, abbiamo quindi maturato una comprensione chiara del nostro impatto sull’ambiente.
Attraverso la proiezione delle emissioni al 2030, abbiamo quindi identificato le aree di intervento e definito le azioni necessarie per raggiungere il nostro Science Based Target: una riduzione del 46% delle emissioni di tCO2 eq al 2030, rispetto ai livelli del 2019, in linea con le indicazioni della scienza climatica.
In piena trasparenza, qui al lato, viene mostrato il calcolo delle nostre emissioni GHG per l’anno 2023. Il nostro impatto, dato da 51 tonnellate di CO2 dimostra come il nostro obiettivo al 2030 sia già stato raggiunto e ampiamente superato. Ciò è stato possibile grazie al trasferimento dell’azienda nel nuovo sito produttivo, all’acquisto di macchinari di nuova generazione e soprattutto all’esclusivo ricorso ad energia pulita 100% rinnovabile.
L’ottimo risultato raggiunto in così breve tempo non rappresenta per noi un punto di arrivo, ma solo un incentivo a fare ancora meglio. La nostra sfida più grande sarà infatti quella di continuare a crescere come impresa mantenendoci almeno all’interno dell’obbiettivo delle 84 tCO2 eq, mirando a perseguire in realtà il minimo impatto possibile.
Per tale ragione sono allo studio altre iniziative virtuose: la possibilità di costruire un proprio impianto fotovoltaico, innovare il parco macchine di condizionamento e la sostituzione di quello di riscaldamento.
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